Enrico ci racconta come si è avvicinato al mondo di Bikram Yoga e cosa l’ha portato a dedicare la sua vita all’insegnamento di questa pratica così intensa e coinvolgente.
«Tutto ha iniziato a muoversi in un weekend del dicembre 2008, stavo per compiere 41 anni e un mio amico faceva un corso di crescita e sviluppo, il Landmark Forum, e non mi aveva invitato a partecipare perché per lui io avevo già tutto, una vita bella e appagante, non mi serviva un percorso di quel tipo.
Mi ha fatto riflettere, avevo una voglia pazza di andare a quel corso, avevo dentro questo senso di insoddisfazione, mi mancava qualcosa. Inoltre, sul lavoro mi aveva colpito un report di alcuni collaboratori che mi definivano uno schiavista e non mi piaceva questa cosa. Sentivo la necessità di trasformare il mio modo di relazionarmi agli altri.
Così 2 settimane dopo mi sono licenziato senza avere un piano B, ma comunque ero super rilassato, mi godevo il tempo libero. Così il mio amico Angelo, che praticava arti marziali, mi ha proposto di provare Bikram Yoga che lo aiutava a stare in equilibrio. Ho trovato uno yoga molto diverso da quello che mi aspettavo io (statico, gambe incrociate recitando mantra per intenderci).
Difficoltà all’inizio:
La prima lezione è stata devastante: la croce per me era tenere il collo del piede piegato al pavimento stando seduto sui talloni per me era contro l’anatomia del corpo! però piano piano il collo del piede si è esteso sempre più e iniziavo a spostare l’attenzione su altro.
Il titolare dello studio mi ha detto di praticare per 7 giorni di fila e poi mi sono iscritto all’annuale con mia moglie Barbara (anche se lei non ha praticato molto). Così è cominciato il mio percorso con il Bikram Yoga.
Nel frattempo facevo consulenza per la ditta che avevo lasciato lavorando da casa. Ho voluto prendermi un bel periodo di tempo così, Barbara mi ha sostenuto in questo passando da part-time a full-time con il suo lavoro da infermiera e io mi dedicavo alla famiglia come papà casalingo. È stato bello per entrambi, ovviamente, come in ogni transizione, ci sono stati anche momenti di tensione, ma sono stra felice dell’esperienza vissuta con i bambini che a 6 anni erano nell’età in cui potevi trasmettergli ancora qualcosa. Sono andato avanti così per 3 anni, praticando regolarmente Bikram 3 volte a settimana.
Mi ispirava vedere gli insegnanti che erano persone normali, non atleti, che avevano deciso di cambiare vita: si stava piantando un semino in me.
Con Barbara abbiamo deciso di tornare in Italia e per chiudere il periodo californiano al meglio ci eravamo trasferiti vicino all’oceano ad Hermosa Beach, per assaporare l’"easy way living". Finché nell’autunno del 2012 scoprii che il corso di “teacher training” di Bikram era tenuto a 6 km da dove ci eravamo trasferiti, così avevo la possibilità frequentarlo e di tornare a casa a dormire! Era un segno del destino e non potevo ignorarlo.
Il corso era molto tosto, ma avevo sviluppato strumenti utili e validi per affrontarlo grazie alla Landmark, che continuavo a frequentare e avevo iniziato a divulgare e far conoscere perché mi dava molto a livello personale e di conoscenza. Il mio intento era che tutti quelli del mio gruppo arrivassero alla fine del percorso di training. Passavo tanto tempo ad aiutare chi restava indietro nell’imparare a memorizzare il dialogo e così lo imparavo anche io. Si tratta di un lavoro trasformativo che ti “smonta” a pezzi e ti “rimonta”. Un approccio simile al Landmark, anche se da angoli diversi, lavorano entrambi sulla trasformazione personale e ancora oggi frequento i seminari e continuo con la pratica di Bikram.
Corso intenso, per un totale di 100 lezioni, di cui alcune di anatomia con un medico e di filosofia yoga, 2 lezioni al giorno per 10 settimane, Bikram conduceva la lezione delle 17.30 e tutti i seminari serali.
Durante il corso avevo già chiaro che volevo aprire uno studio a Padova, tanto che durante il training nella fase della dichiarazione delle intenzioni, in pedana conducendo la mezza luna, l’ho dichiarato lì davanti a tutti.
Nel training successivo c’era Betty, qualcuno si era ricordato di me e le ha riferito la mia intenzione di aprire a Padova, così lei mi ha contattato e da lì è nata la nostra collaborazione durata 4 anni.
Uscito dal training sapevo che Bikram richiedeva un minimo di 100 lezioni come insegnante per poter iniziare la pratica per aprire uno studio. Ho insegnato moltissimo dove vivevo a Hermosa Beach, sostenuto dalla titolare dello studio. In 3 mesi avevo completato le 100 lezioni e preso contatto con un’agente immobiliare in Italia per trovare un locale adatto e inviato tutto l’incartamento a Bikram.
Dopo 17 anni abbiamo attraversato tutti gli States in camper per dire addio alla nostra avventura là e rientrare gradualmente con bimbi e cani al seguito. Arrivati a New York abbiamo consegnato le chiavi del camper a una mamma single che ha restituito il camper percorrendo il viaggio al contrario con il figlio adolescente. Non è un caso che mi sia fidato di lei, contavo sulla sua integrità, che è uno dei pilastri del Landmark Forum che anche lei aveva fatto.
Rientrati in Italia con le stesse 4 valigie con cui eravamo partiti, con 2 bimbi, i cani, 12 scatoloni arrivati poi per container, abbiamo iniziato l’avventura in Italia. Il resto lo avevamo venduto, liberarsi da tutto quello che si accumula negli anni è un’impresa impegnativa, ma divertente.
A luglio 2013 ci hanno comunicato via email che non ci volevano più nel locale che avevamo scelto perché un coinquilino temeva la concorrenza. Dopo 3 giorni di totale depressione ci siamo “riallineati con la possibilità” e rimessi in cerca di altri possibili posti. Mi sono imbattuto on-line in una foto del centro commerciale di Padova, dove siamo ora, e mi ha colpito positivamente. La palestra sopra, però, ha fatto causa al proprietario per una clausola di non concorrenza, ma alla fine il 30 novembre abbiamo inaugurato.
Bellissimi periodi anche se non avevamo respiro! Tanti momenti di crisi, disguidi e rallentamenti. A un mese dall’inaugurazione ho realizzato che le aperture delle porte in cartongesso erano sbagliate e abbiamo dovuto rifare tutto il lavoro. Capitavano imprevisti ogni giorno! Ad un giorno dall’apertura non sapevamo se l’impianto avrebbe funzionato per problemi burocratici...fortunatamente ho coinvolto raccontandogli la nostra storia il direttore di Acegas che ci ha aiutato. Insomma, abbiamo inaugurato anche se la sala era a 40° e l’umidità era a 15° e siamo corsi ai ripari ricorrendo agli umidificatori da farmacia.
Per i primi tempi avevamo 2/3 lezioni al giorno con la presenza che variava dalle 0 alle 2 persone; spesso veniva anche Barbara a praticare dandomi modo di imparare il dialogo in italiano. Poi con la campagna Groupon a metà gennaio eravamo fin troppi: ci siamo ritrovati anche in 35 con 14 nuovi allievi. Per fortuna era arrivata anche Betty a darmi una mano.
Arrivavo a fine lezione distrutto, tenere la classe e portarla fino alla fine era tosta. Tanto lavoro, tanta attività, entusiasmo, tutto aveva preso a funzionare, anche a livello di ritorno economico.
Liz, che al tempo praticava a Pordenone e non era ancora insegnante, si iscrisse da noi facendo le 100 lezioni di fila e con Barbara nel 2014 ha deciso di andare a fare il training in Thailandia e sono tornate a dicembre portando lo studio a 4 insegnanti. Ora siamo in 6 con 2 scuole.
Dopo 2 anni abbiamo deciso di aprire anche a Vicenza, in una location raggiungibile da tutti, un incrocio di autostrade e tangenziali, con ampio parcheggio. Adesso che lo studio è avviato inizio già a pensare a dove altro portare il Bikram. Sono tornato in Italia per far conoscere la pratica, per promuovere il Bikram a livello nazionale creando una struttura in grado di aiutare chi vuole aprire uno studio, per mettere a disposizione la mia esperienza e accelerare il processo per aprire in altre parti d’Italia. Per di più per la prima volta il “teacher training” si terrà a Mursia in Spagna e non è un caso. L’ Europa sta attirando il Bikram e viceversa.
Come funzionano i centri ufficiali Bikram? Qual è il percorso degli insegnanti dopo la certificazione?
Secondo Bikram, per fare un insegnante servono 10 anni di applicazione dove insegni costantemente, ovviamente non sarebbe fattibile fare un training così lungo. Per questo con la certificazione ti viene fornito un “dialogo” con le istruzioni da impartire agli allievi stando sopra un palco (senza toccare né correggere gli allievi) posto all’interno di un centro Bikram riconosciuto e sotto la supervisione del titolare che pratica alle tue lezioni; in questo modo il tuo “teacher training” continua anche dentro il centro Bikram dove insegni. Ogni 3 anni dovresti poi tornare a fare la certificazione. Dopo i 10 anni puoi creare la tua pratica e “uscire” dal dialogo puro e crudo, così come lo hai appreso al “teacher training”.
Io sono arrivato ad insegnare 2.500 lezioni in 6 anni, l’idea mi entusiasma, vedo già le avvisaglie di qualcosa che sta nascendo. Inizio a capire di più i corpi, le esigenze, a sviluppare compassione. Sto diventando insegnante!.
Com’è condividere la vita lavorativa con la propria compagna:
Ammetto che è difficilissimo lavorare con il proprio partner. Anche se gli studi Bikram che funzionano di più sono gestiti da una coppia. Il confronto ti costringe a fare i conti con il tuo ego: deve esserci un allineamento che non c’è mai al 100%, quindi devi avere un’intenzione costante di raggiungere quell’allineamento. Siamo stati anche vicini alla separazione, non lo nascondo, l’intenzione di trovare il modo di far funzionare le cose, lasciar andare la propria posizione, essere disposti a vedere le cose da un nuovo punto di vista ci ha permesso di restare insieme. La mia tendenza è di prendermi un po’ troppo sul serio, lei non vede sempre la sua grandezza, il segreto sta nel trovare un equilibrio.
Desideri per il futuro:
Integrare il mondo di Bikram Yoga con la Landmark, perché sono naturalmente complementari l’uno all’altra. Non sarebbe arrivato Bikram nella mia vita se non avessi fatto prima il Landmark Forum.
L’Enrico ingegnere stratega, che calcolava e pianificava tutto ha lasciato spazio al Bikram. Sento che qualcosa più grande di me mi ha “usato” nel fare questa cosa e lascio andare, non mi focalizzo più sulla pianificazione, chissà a cosa mi porterà, l’importante è avere il coraggio di prendere le strade che ci vengono presentate.