Dopo un anno di pratica, il Bikram è diventato parte della mia vita: è nelle mie vertebre, nella mia pancia, nella mia testa. Pensate che dopo la seconda lezione ho avuto la febbre a 39 per 2 giorni! Cosi, ho scritto ad Enrico - arrabbiatissima - dicendogli che non intendevo proseguire! Paradossalmente, questo è stato il mio punto di svolta : lui mi ha spiegato che quella febbre era catartica, sintomo della prima reazione liberatoria del mio corpo ai rigidi schemi in cui lo avevo costretto per anni. Mi sono fidata, mi sono lasciata scorrere ed è stata una delle cose più belle che io abbia fatto nell'ultimo anno. Tramite una pratica costante di una volta a settimana , ho risolto i miei problemi di gonfiore e digestivi (che nessun enterologo mi aveva risolto) , non ho più febbre da un anno e , last but not least, se ne sono andati anche quei rotolini sulla pancia che non riuscivo a togliermi nemmeno con ore di addominali. Ma la vera ragione per cui continuo a fare bikram è un'altra e può essere riassunta così: " well focused". Riesco a lavorare con cognizione di causa , individuando le priorità e gestendo i rapporti con le persone all'insegna dell' empatia . Il Bikram non è magia, è costanza, dedizione, concentrazione. Enrico , grazie !
K.T.